Gli ultimi dodici mesi hanno impattato su tutti i segmenti immobiliari, a volte imprimendo una forteaccelerazione a dinamiche già avviate, come l’integrazione dello smart working negli uffici, altre segnando una battuta d’arresto in un ciclo fortemente espansivo. È questo il caso del settore alberghiero, pesantemente impattato dai provvedimenti emergenziali che hanno interrotto una stagione di investimenti record.
Di fatto, l’hotellerie ricomincia oggi a mostrare segni di vivacità sia in termini di compravendite sia, soprattutto, di nuovi progetti: se la ristrutturazione del settore nel suo complesso dipenderà in larga misura dall’allocazione del recovery fund, la componente immobiliare sta già rimettendo a fuoco gli obiettivi in termini di destinazioni, format e ridefinizione dell’offerta.
Il convegno analizza i nuovi orientamenti dei capitali nell’hospitality, il potenziale di innovazione e ibridazione per supportare la ripresa, il ruolo dei fondi come promotori di rigenerazione del settore e l’allineamento col gestore per valorizzare gli immobili target.
Le opportunità del lease back per sostenere i progetti di espansione, gli strumenti per garantire unicità e autenticità dell’esperienza, le condizioni per la ripartenza del turismo wellness el ’integrazione di estetica, sostenibilità e funzionalità negli alberghi contemporanei sono tra i temi affrontati allo scopo di individuare limiti e opportunità per tutti gli operatori coinvolti.
"Con Smart Spaces, Room Office e Hybrid Meetings rivoluzioniamo l’idea di l’hotel che da luogo di soggiorno diventa spazio da vivere, condividere e aperto alla città. Da sempre puntiamo sul rendere memorabile l’experience degli ospiti; oggi più che mai per noi l’ospitalità sarà un viaggio indimenticabile tra ibridazione, sostenibilità e digitale."