A causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria l’iniziativa è stata rinviata. La nuova data verrà definita e comunicata non appena possibile.
Nuovi investitori, nuovi gestori e nuove idee: sono queste, in estrema sintesi, le radici del boom che ha caratterizzato il segmento degli hotel in Italia nell’anno appena trascorso. Il nostro Paese continua ad attrarre i grandi investitori stranieri, con soggetti in arrivo dal Middle East che secondo JLL dal 2010 hanno contribuito al mercato per 1,6 miliardi di euro, mentre secondo i dati di EY nel solo 2019 il 67% dei capitali è di matrice americana ed europea. Si riduce invece progressivamente la componente domestica, che si attesta su una media del 30%.
Chi investe cerca strutture lontane dal lusso fine a se stesso, ma in grado di offrire esperienze uniche ed autentiche, sia in ambito leisure che business, ed è Roma a guidare la classifica delle città più ambite seguita da Milano, Venezia e Firenze, a riprova del rinnovato interesse degli operatori per la Capitale.
Un ruolo fondamentale, in questo contesto, spetta alla rinnovata progettualità dei gestori, che per offrire esperienze inedite propongono l’applicazione del design contemporaneo alle dimore storiche,case vacanza con servizi a cinque stelle da albergo personalizzato, l’innovazione di segmenti consolidati come il turismo termale e l’ibridazione dei format.
Il convegno delinea strategie e tendenze per il prossimo futuro evidenziando ruolo, sfide e opportunità di tutti gli operatori coinvolti nella definizione di una nuova stagione dell’hotellerie in Italia.
"Il mercato italiano è in crescita e il dato è rilevante, specie se si considera che il nostro Paese, con 33mila alberghi e 1,1 milioni di camere, possiede il più grande portafoglio ricettivo in Europa ed è in terza posizione a livello mondiale.Il 2019 si è chiuso infatti con investimenti per circa 3,3 miliardi e per il 2020 è attesa una conferma."
"All’interno di una Tenuta di oltre 1100 ettari oggi convivono non solo business unit di stampo decisamente diverso (turistico-ricettivo, immobiliare, agricolo e faunistico-venatorio), ma anche un modello di ospitalità flessibile che si adatta alle esigenze di una clientela turistica sempre più smart mossa dalla ricerca di un’esperienza autentica."
"A interessare non sono solo i tradizionali alberghi business o i trophy asset, ma anche i prodotti midscale e le nuove formule ibride. Ad ogni ciclo immobiliare, l’asset class alberghiera migliora il suo posizionamento e l’appeal per gli investitori, consentendo di formulare strategie di riqualificazione complessive per l’intero comparto italiano."